Le dimissioni di Bissolati: una cartolina satirica
La fonte HISTOREGIO del mese di agosto è una cartolina satirica che ha come oggetto la rovinosa uscita di scena dalla politica del fondatore del Partito Socialista Riformista Leonida Bissolati. Egli si dimise nel dicembre 1918 dalla carica di ministro, per essersi trovato in minoranza nel governo sui temi di politica estera: tra i motivi di discordia c'erano le sue posizioni rinunciatarie rispetto alle rivendicazioni sull'Alto Adige.
La vicenda Bissolati fece molta impressione all'epoca e che risulta tuttora significativo per un'analisi storica della difficile situazione politica dell'immediato dopoguerra.
Si propone qui una breve analisi per mettere a fuoco quale ruolo abbia avuto la questione dell'Alto Adige in questa vicenda politica, oggetto della satira di F. Annibali.
Alla fine della guerra, nel Parlamento italiano non mancava la consapevolezza che l'acquisizione dei territori a Sud del Brennero avrebbe potuto costituire un problema per il Regno d'Italia. Il socialista riformista Leonida Bissolati fu sicuramente l'esponente del mondo politico italiano che si batté con maggior convinzione contro tale rivendicazione. Interventista convinto nel 1914, fu poi apertamente critico nei confronti del clima di ebbrezza patriottica che imperversava - anche in Parlamento - nel dopoguerra. Egli dichiarò, sottostimando il numero dei sudtirolesi, che non accettava che, dopo essere entrati in guerra "per liberare nel Trentino trecentomila italiani, si volesse inglobare nel territorio italiano centocinquantamila tedeschi".
Durante il consiglio dei ministri tenutosi il 16 dicembre 1918, poche settimane prima dell'inizio della conferenza di pace di Parigi, Bissolati propose che l’Italia spontaneamente e di sua iniziativa rinunciasse a quei territori che avrebbero segnato una frattura con l'Austria e con la nascente Jugoslavia, e quindi anche al Tirolo tedesco. Sebbene altri ministri si trovassero d'accordo in linea di principio, la sua proposta non fu nemmeno presa in considerazione.
Fu così che Bissolati, uomo di profonda coerenza, nei giorni seguenti rassegnò le dimissioni dal governo.
Il caso Bissolati trovò eco nella stampa dei paesi alleati: l'inglese "Morning Post" fu il primo a pubblicare un'intervista con il ministro dimissionario.
Bissolati, sfiduciato nei confronti del Parlamento, decise di presentare le sue ragioni alla Scala di Milano, per parlare direttamente all'opinione pubblica. Ma egli non riuscì a portare a termine il suo discorso che fu continuamente interrotto dai fischi e dagli schiamazzi di alcuni nazionalisti. Tra questi spiccano i nomi di personalità ben note come Benito Mussolini e Filippo Tommaso Marinetti.
Ed è proprio questo l'evento a cui fa riferimento la vignetta riprodotta sulla cartolina: un uomo, nella cui figura sono riconoscibili i tratti di Leonida Bissolati, crolla rovinosamente da una scala. In mano tiene saldo un foglio, che sta evidentemente a rappresentare il cocciuto attaccamento del politico cremonese ai principi che avrebbe voluto enunciare nel suo discorso. Il proverbio che viene suggerito dal caricaturista F. Annibali è piuttosto esplicito: "Chi dalla scala più fischi sente, cade di sotto precipitevolissimovolmente."
In effetti quest'evento per Bissolati, che cadde in depressione, sancì l'abbandono della politica.
I maggiori quotidiani dell'epoca pubblicarono il discorso e dedicarono anche ampio spazio a commenti e reazioni. L'atteggiamento della stampa conferma l'isolamento in cui si venne a trovare Bissolati su questi temi: anche quando veniva riconosciuta la bontà dei suoi principi, si prendevano le distanze dalle proposte concrete.
L'uscita di scena di una personalità coerente e combattiva come quella di Bissolati fu senz'altro una grave perdita per la causa dei sudtirolesi: nei mesi seguenti, le voci critiche nei confronti dell'annessione delle terre a sud del Brennero che si levarono in Parlamento furono poche e flebili.
Riferimenti bibliografici
Si veda la voce dedicata a Leonida Bissolati dal Dizionario biografico Treccani online: http://www.treccani.it/enciclopedia/leonida-bissolati_%28Dizionario-Biografico%29/
Corsini, Umberto, l'Italia di fronte alla fine dell'impero asburgico: problemi interni e internazionali, in: Casimira Grandi (a cura di): Tirolo - Alto Adige - Trentino 1918-1920: Atti del convegno di studio Tirolo - Alto Adige - Trentino 1918-1920, Innsbruck, 6-8 ottobre 1988, Trento 1996 (Collana di monografie edita dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche 53), p.47-57.
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Magda Martini
Progetto Historegio: "L'Italia, l'Alto Adige e la pace di Parigi del 1919: posizioni politiche, strategie diplomatiche e discorso pubblico".
Centro di Competenza Storia Regionale - Libera Università di Bolzano
Contatto: magda.martini@unibz.it