La fine del contrabbando
Il contrabbando è un'attività presente dalla notte dei tempi nei territori di frontiera.
Era (e in parte è ancora) un modo – illegale e quindi punibile - per procurarsi merci di prima necessità di cui c’è carenza, oppure per fare soldi “facili” aggirando i dazi e le imposizioni doganali. Nel dopoguerra le frontiere tirolesi cambiano, ma al di qua e al di là del “nuovo confine” i problemi di approvvigionamento restano o addirittura si moltiplicano.
Nel 1921, tuttavia, l’attività di contrabbando subisce un forte calo, se non - addirittura - una cessazione pressoché completa. E’ quanto si legge in un articolo del 15 giugno del giornale Brixener Chronik, nella sezione dedicata alla Val Pusteria, dove a quanto pare il contrabbando è quasi completamente scomparso. Secondo l’articolo, i motivi sono da ricercare sopratutto nel basso valore della corona austriaca e nell’aumentato fattore di rischio dovuto ai pressanti controlli lungo la frontiera. Qui di seguito il pezzo:
"La fine del contrabbando. Ci dicono dalla Val Pusteria: attualmente sembra che abbiamo raggiunto la fine del contrabbando nelle nostre regioni di confine, o almeno il contrabbando non viene più praticato nella misura in cui lo era prima. Da un lato, questo è dovuto al fatto che la corona ha ben poco valore, dall'altro i rischi del contrabbando sono oggi troppo elevati e la sorveglianza delle nostre frontiere è più forte di un tempo. Gli abitanti sono tornati gradualmente ad una sana occupazione. - Anche il contrabbando di bestiame è diminuito notevolmente dopo il crollo dei prezzi del bestiame ed è quasi completamente scomparso".
Astrid Panizza
panizza.astrid@gmail.com