Viticoltura e commercio del vino in crisi
"...non dobbiamo allentare gli sforzi, altrimenti affogheremo nel nostro stesso vino".
La concorrenza dei viticoltori italiani, le rallentate esportazioni attraverso il nuovo confine del Brennero e la difficile lotta contro la fillossera hanno segnato l'economia vinicola sudtirolese e trentina dopo l'annessione all'Italia. In occasione di una riunione tenutasi a Trento il 19 marzo 1923, i viticoltori e i commercianti di vino si opposero pertanto all'introduzione di un'imposta sul consumo di vino.
Il quotidiano “Bozner Nachrichten” nell’edizione del 20 marzo scriveva:
"Il giorno di San Giuseppe ha avuto luogo a Trento una riunione degli interessati alla viticoltura della provincia di Trento, indetta dal Consorzio vinicolo, per prendere posizione sulla nuova tassa sul vino (20₤ per ettolitro) e sulla questione dei sostegni all’esportazione per le nuove province. All'incontro hanno partecipato numerosi viticoltori e commercianti di vino trentini. [...] Egli [il presidente del Consiglio provinciale d’agricoltura di Trento, Catoni] ha ricordato il glorioso periodo anteguerra, quando si riusciva ad esportare il 68% della produzione a prezzi buoni. In Trentino e in Sudtirolo, il capitale investito nella viticoltura e nell'industria del vino ammontava a circa 250 milioni di corone.
[...]
Alla luce della mutata situazione, occorre considerare tre problemi particolari: La protezione del governo, il reperimento di nuove aree di vendita e la ricostruzione dopo la distruzione causata dalla fillossera, nonché il miglioramento dei nostri vini tipici. Purtroppo, il governo non ha intrapreso azioni sufficienti per proteggere la nostra industria vinicola, poiché non ci è stata concessa una quota propria per i vecchi territori di vendita. Già solo per questo motivo, l'estensione dell'elevata tassa sul consumo di vino andava evitata.
La ricerca di nuovi territori di vendita è molto difficile, poiché i 40 milioni di ettolitri di produzione vinicola italiana e degli altri Paesi esportatori di vino ampliano la concorrenza. Ma le organizzazioni e la camera di commercio non devono mollare, altrimenti affogheremo nel nostro stesso vino. La protezione contro la fillossera e la ricostruzione delle aree distrutte è una questione che interessa soprattutto gli istituti agrari. Anche se non raggiungeremo la prosperità degli anni precedenti la guerra, vogliamo comunque permettere la sopravvivenza dei nostri territori. Il commercio del vino e la viticoltura sono la spina dorsale della nostra economia e richiedono ogni sforzo e coesione."
[...]
Nonostante l'adozione di un memorandum e un incontro personale con il Ministro del Commercio e il Ministro delle Finanze a Roma, poche settimane dopo, il 4 aprile, il giornale “Bozner Nachrichten” riportava la notizia di una "doppia tassazione del vino nella nostra provincia".
23.03.2023 - Maria Pichler