Madama Butterfly al Teatro Zandonai a Rovereto
L’amore per il teatro si riaccende
L'attuale Teatro Zandonai di Rovereto è il più antico teatro del Trentino. La sua pietra angolare fu posata in un periodo di grande sviluppo culturale della società aristocratica e borghese nel XVIII secolo. Tuttavia, durante la Prima Guerra Mondiale, la vita culturale e sociale della città si arrestò e l'edificio del teatro venne utilizzato come magazzino e stalla per i cavalli. Dopo una pulizia superficiale, nel 1919 ebbe luogo un'unica rappresentazione dell'opera "Francesca da Rimini" del giovane roveretano Riccardo Zandonai – e l'amore per il teatro si riaccese. L'edificio venne sottoposto a un ampio restauro e nella primavera del 1924 fu riaperto con l'opera "Giulietta e Romeo" di Zandonai, seguita in autunno dalla rappresentazione dell'opera "Madama Butterfly" del compositore Giacomo Puccini. Di ciò parla "Il Messaggero" nella sua edizione del 20 ottobre – per inciso, l'ultima edizione del settimanale roveretano:
“Sabato sera al nostro Comunale, con buon concorso di pubblico, è stata data la prima rappresentazione di “Madama Butterfly”; […] Ci pare superfluo ripetere qui i molti pregi e i pochissimi difetti della notissima opera pucciniana: in sintesi, essa rappresenta una delle più belle pagine della musica tradizionale italiana, ricca di lirismo orale, lirismo cui tutta o quasi tutta l’istrumentazione sinfonica soggiace. […]
L’udizione che abbiamo intesa al nostro Comunale, può, nel complesso, classificarsi buona.
L’orchestra, sotto l’abile e assidua vigilanza del Maestro Zeetti, ha reso, con un periodo di istruzione piuttosto breve ma certo intenso, parecchio. L’affiatamento è notevole; il particolare buono, anzi spesso ottimo. Il finale del secondo atto così delicato e geniale, è reso con espressione viva e profonda. Gli accompagnamenti seguono il canto e riempiono le pause con finezza interpretativa, con esecuzione istrumentale diligente. […]
Gli scenari, specialmente il secondo, e gli effetti scenici sono soddisfacenti, e buoni se si tiene conto in particolar modo delle disponibilità tecniche ed economiche del nostro Teatro.
Anche il vestiario è sufficientemente curato. Noi non possiamo a questo punto non rivolgere una vivissima lode all’intrapresa audace, e che auguriamo coronata dalla maggiore soddisfazione dell’Impresario Lefèvre. Egli ci ha dato uno spettacolo degno delle tradizioni artistiche del nostro Comunale, e il suo coraggio merita elogio, quando si pensi ch’egli ha affrontato, per darci questa rappresentazione di Butterfly, un’impresa economica il cui rischio è grave, e che soltanto con la fiducia e l’orgoglio della volontà poteva esser affrontata.”
24.10.2024 - Maria Pichler