Tradizioni tirolesi: il "Krapfenschnappen"
"Così la triste notte di Ognissanti diventa più rumorosa di quanto la Chiesa intenda"
Ancora oggi, in alcuni comuni del Tirolo Orientale e della Val Pusteria sudtirolese, il giorno della festa di Ognissanti giovani ragazzi (e ragazze) girano di casa in casa come “Krapfenschnapper” (cacciatori di krapfen) per chiedere qualche dono. In alcuni luoghi, i bambini si travestono e alterano la voce, ma ovunque portano con sé i loro “Schnapper”, bastoni di legno con una testa d’animale scolpita, con i quali si fanno sentire rumorosamente. Ecco come viene descritta questa usanza nel periodico “Osttiroler Heimatblätter” del 1° novembre 1924:
“Appena il sole si nasconde dietro le ombre delle montagne, arriva in casa una sorta di ‘folla selvaggia’, un po’ troppo chiassosa, ma del tutto innocua. È un gruppetto di ragazzini delle scuole, ciascuno armato di un ‘Krapfenschnapper’ e di una grande passione per la buona causa. Un Krapfenschnapper? È più o meno un bastone da passeggio con una testa di cane o di cavallo intagliata. La mascella è mobile e una cordicella legata permette di farla sbattere rumorosamente. Alcuni di questi Schnapper sono ricavati alla meglio dal primo pezzo di legno capitato per mano, altri sono preziosi pezzi intagliati a mano, dipinti o invecchiati, tramandati dal padre ‘ormai più saggio’ al figlio ancora inconsapevole, oppure creati di recente con ‘propria inventiva’.
Alcuni di questi ragazzini portano uno zaino come segno di avvertimento, ma tutti fanno capire molto chiaramente cosa vogliono con il loro rumoreggiare: perfino chi non parla il dialetto capirebbe. Un cappello pieno di noci e un krapfen ciascuno, e subito scappa la banda ridendo, verso la casa successiva.
Dopo di loro, arrivano i ‘ragazzi grandi’, mascherati, anneriti dal carbone e in parte travestiti da ‘ragazze’, ed ecco i veri Krapfenschnapper. Qui si tirano fuori i migliori krapfen, e ai krapfen si accompagna un caffè e per lo Schnappen anche un bicchierino di Pregler (distillato). E così nasce una certa ‘allegria’, che alla fine richiede anche un po’ di musica! E così la triste notte di Ognissanti si fa molto più vivace di quanto la Chiesa intenda e desideri. Un po’ di sano divertimento andrebbe bene, sia per Dio che per il mondo, ma magari preferibilmente in un’altra data.
Nella Valle di Defereggen la tradizione si svolge in maniera più adeguata. Il giorno della Commemorazione dei Defunti, i bambini della scuola passano di casa in casa a chiedere un krapfen e ringraziano con un sincero e rumoroso ‘Vergeltsgott’ (che Dio te ne renda merito). Questo Vergeltsgott è dedicato alle anime dei defunti, come vuole la tradizione contadina.”
31.10.2024 - Maria Pichler