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Buon Natale
Sul quotidiano Il Nuovo Trentino del 24 dicembre 1921, il corrispondente roveretano del giornale augura ai colleghi e ai lettori un felice Natale.
Il giornalista esprime la sua posizione circa il significato del Natale religioso che, a suo dire, non tutti però già a quel tempo condividevano.
Queste le parole che si leggono:
"Anche quest'anno è venuta finalmente la festa del Natale [...] una delle più significative delle nostre feste cristiane, che solo i credenti possono appieno gustare. Per gli altri, che stupidamente vogliono sostituire al Divino Infante di Bethlehem l'insulso vecchio natale, per gli altri, per cui l'albero coi suoi dolciumi e le sue candele artificiali, coi suoi ridicoli ninnoli è tutto, il presepio è nulla, il Natale nostro ha perduto ogni suo profondo contenuto; una tradizione, di cui non si capisce bene il perché e la ragione sia subentrata, in loro riguardo, al fatto dogmatico, che costituisce, come ben ricorda il grande convertito Albert Von Ruville, "der goldene Kern der Weltgeschichte", il nocciolo aureo della storia mondiale. E noi, cristiani, noi cattolici, esultiamo davvero in questa festa di famiglia, che è per eccellenza il S. Natale, auspicando al mondo la vera pace, che solo il celeste Bambino può elargire, onde la fratellanza dei popoli non sia un puro sogno radioso, la cui realizzazione si rimandi ad indefinitum, e la società delle nazioni possa corrispondere per davvero ai suoi nobili e filantropici ideali, né venga asservita al carro di nessun dominatore del mondo".
Astrid Panizza
panizza.astrid@gmail.com