Accadeva questa settimana 100 anni fa

La posa della lapide a Marco di Rovereto

Inaugurazione della lapide della "Ruina Dantesca" ai Lavini di Marco

Da un secolo a questa parte vi è la convinzione che la celebre “ruina dantesca” citata nella Divina commedia "Quella ruina che nel fianco di qua da Trento l'Adige percosse" sia quella di Marco di Rovereto e non ad esempio quella di Castel Pietra a Calliano.

Ma perché dare tanto risalto alla questione? La risposta risiede nel fatto che alla fine della Prima Guerra Mondiale l’intero Tirolo Meridionale (da Borghetto al Brennero) era stato annesso al Regno d’Italia e quindi si doveva dare alla provincia appena conquistata un ulteriore marchio di italianità.

La figura di Dante Alighieri, il grande poeta fiorentino divenuto ormai da tempo un simbolo del nazionalismo italiano, poteva ben veicolare l’idea che la cultura italiana fosse da sempre parte sostanziale della terra ”redenta” trentino-tirolese, per cui cosa poteva esserci di meglio se non celebrare questo legame apponendo una grande targa-ricordo direttamente lì a Marco e dare in questo modo anche alla storia una certezza geografica?

Il quotidiano "Il Nuovo Trentino" del 5 dicembre 1921 fa proprio la cronaca dell'inaugurazione della targa ricordo (la stessa di oggi) posta a Marco.
Si legge questo:

"Per iniziativa dell'Accademia degli Agiati, si ebbe sabato mattina nei pressi di Marco l'inaugurazione della lapide marmorea in onore del Sommo Poeta, portante i celebri versi alludenti con tutta probabilità ai lavini storici del borgo soprannominato. In mancanza del prof. Zandonati, ammalato, ne lesse il discorso il prof. Bridi. Parlò pure il provveditore degli studi di Verona ed il sindaco di Marco, che prese in consegna il monumento. Parteciparono alla solenne commemorazione oltre a tutti i nostri studenti degli istituti medi anche una rappresentanza di studenti e studentesse di Verona. Alle 12 nell'Hotel Rovereto, veniva servito inappuntabilmente, come al solito agli accademici un banchetto di 50 coperti, ricco di brindisi e di allegria. Nel pomeriggio, nella sala del Liceo femminile, a chiusa della giornata il prof. Arturo Valdarnini della Università di Bologna teneva la commemorazione dantesca".

Astrid Panizza

panizza.astrid@gmail.com

Altri articoli di questa categoria