Fonte: Museo Storico Italiano della Guerra
Il monte Kalisberg
Sul quotidiano “Il Nuovo Trentino”del 25 agosto 1922 si riporta una lettera di un tal E. Lorenzi, il quale parla della toponomastica di un monte di Trento, nello specifico il monte Calisio, che, stando alla ricostruzione dell'autore, si tratta di un toponimo errato, e andrebbe chiamato Argentario o Kalisberg.
E' da evidenziare che in tutto il Tirolo Meridionale, a partire dall'annessione, molti toponimi e nomi sia di vie che di famiglia vennero modificati, per togliere eventuali tracce che ricordassero la secolare appartenenza all'Impero austriaco. Si tratta delle prime avvisaglie dell'italianizzazione a tappeto che si sarebbe poi concretizzata durante il fascismo. La giustificazione per il cambio della toponomastica starebbe nella leggendaria origine del nome “Tridentum” per Trento, che si dovrebbe rifare sia alle tre colline che sovrastano il capoluogo trentino che alle miniere di argento nei dintorni della città.
Questo quanto si legge:
"Monte calcareo alto 1096 metri sui cui piedi si adagia Trento. La cartina militare porta il doppio nome Kalisberg e Calis, e Calis è una specie di accettazione della forma "Calisio" che è una ipocrisia di Kalisperg: ancora il popolo e specialmente i contadini dicono Calisperch. Il nome compare già nel 1213 nel cognome Kalisberger [...] Il nome è vecchio e risale alla lavorazione delle miniere nel territorio, oltre il monte in parola, che è denominato nel 1272 "Monte dell'argenteria e di Civezzano" dove argenteria significa miniera. [...] La maestranza, cioè i minatori erano Sassoni e venivano dall'Harz, dove quel lavoro era in flore, ed è alla loro immigrazione che noi dobbiamo il nome Calisperch. Qualcuno volle spiegare il nome con Kahlberg, Monte Calvo, ma la parola non avrebbe avuto rispondenza nella cosa, poiché il monte è vestito di bosco ceduo a sud e ancor più a nord e perché avrebbe dato la forma Kahlenberg. [...] E perché allora il nome non fu tradotto con Kuhberg? Veramente la traduzione non mancò, perché il Burgklechner nel secolo XV scrive Khüeperg e lo Sperges nel 1705 Kuhberg, ma tra le due forme prevalse quella del “lavoro”.
Chi usò per primo la parola Calisio, che è una mostrificazione di Kalisberg fu, per quanto potei indagare, il prof. Masera, verso il 1870 in una cartina oro-idrografica delle Alpi Trentine (chi ne ha una copia?) e ai trentini piacque nascondere sotto l' “isio” l'origine ostrogota. Eppure già il Perini nella sua Statistica aveva stampato, oltre Calisperg, anche il nome di Argentario, come ricordo dell'antico lavoro minerario. Quel ricordo che il vecchio sigillo del secolo XIV portava inciso: “Montes Argentum mihi dant nomenque Tridentum” (“Le montagne mi danno l’argento e il nome di Trento”, NdA). E ora Trento dovrebbe cancellare quel brutto Calisio ipocrita e sostituirlo con Argentario che è ricordo e illustrazione: ma i consoli di Trento han altro da fare”.
Astrid Panizza
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