Symbolbild: Stubaital, ca. 1890 – Quelle: ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv, public domain
Frutti di bosco
"Gente di cittá senza coscienza"
La popolazione civile affamata dalla guerra apprezzava molto i frutti di bosco, che maturano d’estate. Molti abitanti di città si recavano in campagna per farne scorta – cosa che dava molto fastidio alla gente di campagna. Il quotidiano Allgemeiner Tiroler Anzeiger del 22 agosto 1918 riporta:
"Dalla valle di Stubai ci scrivono: È comprensibile che in questo periodo di stenti ognuno cerchi di aiutarsi come può, raccogliendo frutti per fare conserve. Che gli affamati vengano dalle città per raccogliere mirtilli, lamponi e fragole, è comprensibile. Incomprensibile però è il modo, nel quale vengono lavorati i cespugli. Qui non è più la miseria a esserne motore, ma barbarico vandalismo, che diminuisce il raccolto per gli anni a venire oppure persino distrugge in toto. A parte la raccolta anticipata dettata dal timore di rimetterci, c’è persino chi usa pettini di metallo per raccattare brutalmente i frutti. Le piante vengono sradicate, i ramoscelli spezzati e vengono strappati frutti maturi e immaturi. […] Così anno per anno il raccolto si fa più magro e tutti ne soffrono le conseguenze – perché rude gente di città senza coscienza ha compiuto gesta barbariche nei confronti della natura regalataci dal buon dio."
(Immagine: Valle di Stubai, ca. 1890 – fonte: ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv, public domain)
[22.08.2018 Thomas Sinha]