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Caricatura dalla rivista satirica “Simplicissimus” sulla politica scolastica fascista in Sudtirolo, 24 ottobre 1927

“Nessun decreto può proibire l’istruzione in famiglia”

Italianizzazione della scuola: rivista milanese solleva una serie di domande

L'italianizzazione della scuola è considerata una delle misure fasciste più drastiche per la popolazione di lingua tedesca del Sudtirolo: a partire dal 1923, viene gradualmente introdotto l’italiano come lingua d’insegnamento nelle scuole elementari. Le madri sudtirolesi si ribellano, organizzano una manifestazione di protesta, inviano telegrammi al presidente del consiglio Mussolini e alla regina Elena e raccolgono 50.000 firme per preservare le scuole tedesche – ma senza successo.

“Questo metodo così indegno di una nazione culturale è destinato a fallire in Sudtirolo, perché ogni casa può diventare una scuola privata, e nessun decreto potrà proibire l'istruzione in famiglia”. Il giornale milanese “La scuola” già allora prevedeva le scuole catacombali del Sudtirolo.  Nell’edizione del 4 novembre 2023, il quotidiano "Neues Wiener Tagblatt" cita la rivista italiana che pone una serie di domande sull’italianizzazione delle scuole: 

"L'italianizzazione delle scuole elementari tedesche del Sudtirolo induce persino il giornale milanese 'La scuola' a porre una serie di domande: 'Come si intende introdurre la lingua italiana come lingua d'insegnamento? Quali libri dovrebbero essere utilizzati? Cosa si può aspettare dall'insegnamento nei primi anni? Chi si occuperà dell'insegnamento? Cosa succederà ai maestri tedeschi? Dovrebbero essere consentite scuole private con lingua d'insegnamento tedesca? I bambini tedeschi usciranno dalle scuole italiane come semianalfabeti, e se si permettesse l'esistenza di scuole private tedesche, queste sarebbero sovraffollate. Questo metodo così indegno di una nazione culturale è destinato a fallire in Sudtirolo, perché ogni casa può diventare una scuola privata, e nessun decreto potrà proibire l'istruzione in famiglia. L'approccio mirante alla denazionalizzazione dei tedeschi annessi del Sudtirolo non potrà cancellare il nome del Tirolo dalla storia né eliminare il sentire e il pensare tedesco-tirolese del popolo di Andreas Hofer, potrà solo ferire l'anima popolare tirolese, approfondire il sentimento di esilio e dominazione straniera, mantenere vivo il desiderio della patria e si rivelerà come l'ostacolo più grave per una comprensione tra tedeschi e italiani.'"

02.11.2023 - Maria Pichler

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